“Ci sono cose che non si dovrebbero dire a un bambino di sei anni, raramente si riesce a far concordare le cose come dovrebbero essere e come realmente sono. Il mondo è duro, Danny. Se ne frega. Non ci odia, no, ma nemmeno ci ama. Cose terribili accadono nel mondo, e si tratta di cose che nessuno sa spiegare. Le persone per bene muoiono in circostanze atroci e lasciano nello strazio chi li ha amati. Il mondo non ti ama, ma la tua mamma ti vuol bene, e io pure. Tu sei un bravo bambino. E quando ti vien voglia di piangere per quello che è accaduto a tuo padre, nasconditi in un armadio o sotto le coperte e piangi finché non ti sei liberato di tutto il peso che grava sul tuo cuore. È questo che deve fare un buon figlio. Ma bada a tenerti in carreggiata. È questo il tuo compito in questo duro mondo: tener vivo il tuo amore e badare a tirare avanti, qualsiasi cosa accada. Fatti coraggio e continua per la tua strada.” (SHINING, pag. 428)
Con “The shining”, nel 1977, King firma il suo primo vero capolavoro e, infatti, si tratta di un’opera sicuramente più matura delle precedenti e che mi ha davvero fatto capire perchè esistano al mondo milioni di estimatori dello Zio, ossessionati dalle sue opere e dal collezionismo.
Io ho letteralmente adorato questo romanzo: non nego che sia stata durissima arrivare in fondo alle 430 pagine perchè ci ho impiegato quasi un mese per terminare la lettura, però, è stato uno dei viaggi più appassionanti che io abbia mai intrapreso.
Un po’ di trama…
La storia della famiglia Torrance e delle loro peripezie all’Overlook Hotel entra dentro: Jack, il padre, è un alcolizzato che ha smesso di bere da quasi un anno e che si trova a dover fare il guardiano d’inverno di un hotel situato in alta montagna nel Colorado, portando con sè l’allegra famigliola.
Il figlio Danny, di 5 anni, però nasconde dei poteri paranormali che gli permettono di leggere il futuro in maniera anticipata, grazie anche alla presenza dell’amico immaginario Tony, la voce attraverso cui avvengono le predizioni del bambino.
Wendy, la mamma, è una giovane donna dal temperamento mansueto che si troverà a dover affrontare il peggio dimostrando, però, coraggio e tirando fuori un sacco di risorse su cui nessuno avrebbe mai scommesso.
Sì, perchè l’Overlook Hotel, con la sua storia lunghissima di fatti di sangue e omicidi, è un’entità demoniaca e brutale che si impossessa della mente di Jack e lo porta pian piano a premeditare l’uccisione di tutti i suoi familiari, in una scia di violenza che solo grazie al cuoco dell’albergo, il signor Halloran, sarà fermata.
Un po’ di opinioni random…
Il romanzo parte in seconda e per circa trecento pagine l’autore si occupa solamente di scavare nella mente dei personaggi: l’introspezione psicologica regna ai massimi livelli e pian piano (mooooolto piano) si dipanano gli eventi brutali che porteranno all’epilogo.
Le ultime cinquanta pagine, rispetto al ritmo lento delle precedenti, sono un susseguirsi di eventi e colpi di scena: si rimane davvero col fiato sospeso non sapendo se Jack Torrance riuscirà nell’intento di sterminare moglie e figlio e non riuscendo nemmeno per un secondo a prevedere gli eventi (magari avessi avuto, leggendo, il potere della luccicanza di Danny!).
Un misto di commozione, tenerezza, strascico di paura ti entra dentro alla fine delle pagine e non se ne va per qualche giorno: io l’ho finito da un po’ e sono ancora tutta scombussolata!
Sebbene non sia potuta entrare molto in sintonia con i personaggi a causa delle loro peculiarità molto diverse dalle mie, sono comunque entrata nella loro anima e nella loro mente: l’analisi dell’alcolismo di Jack oppure la sua volontà di rivalsa a livello lavorativo dopo le innumerevoli cadute professionali, il suo egoismo, la sua sete di potere sono narrate in maniera magistrale.
L’angoscia in “Shining” vola a mille per cui preparatevi, non sarà un viaggio semplice!
Il confronto impietoso con il film di Kubrick…
Dopo aver letto il libro, mi sono detta “Perchè non guardare il film?” e così ho fatto: non l’avessi mai deciso, è stata una vera delusione!
Per prima cosa, il film non è per nulla fedele al libro (e ora capisco perché King ce l’avesse così tanto con Kubrick!).
Nel film, Jack non è un alcolista e, soprattutto, non c’è nessun riferimento alla potenza maligna dell’Overlook Hotel e questa cosa è terribile perchè sembra che Jack Torrance impazzisca così a caso, senza nessun senso o spiegazione.
Certo, l’interpretazione di Jack Nicholson è meravigliosa e su questo nessun dubbio, devo anche fare un applauso per la colonna sonora inquietante (anche se sentire fischi nelle orecchie per due ore mi ha un po’ destabilizzato l’udito) ma NO, NO E POI NO!
Kubrick era Kubrick e poteva fare quel che voleva ma, secondo me, ha fatto un film che c’entra ben poco con il romanzo omonimo e questo è un gran peccato.
Ho anche scoperto che le gemelle sono pura invenzione del regista: infatti leggendo continuavo ad aspettarmi che apparissero e invece niente, ah ah!
La scelta di Kubrick di far morire Halloran ha poi spezzato le gambe del finale che, infatti, risultato non sense: si nota una fotografia targata 1921 di una festa all’interno dell’hotel con Jack Torrance che sorride in primo piano, e quindi?
Se voi avete capito il finale spiegatemelo nei commenti perché io sono rimasta basita e confusa.
Il libro vale 5 stelline ma il film, a mio ignorante e modesto parere, è brutto, brutto anche perchè freddo, glaciale, mancante di introspezione psicologica (per esempio è assente il magnifico rapporto all’inizio tra padre e figlio, che a me ha fatto molta tenerezza…) e, in generale, povero.
Non uccidetemi se disprezzo questo film ma, a mia discolpa, devo dire che a me Kubrick non piace per niente: ripeto, non sono una cinefila, non ne capisco molto e forse anche per questo non sto gridando al capolavoro.
Urlo al capolavoro, invece, per il romanzo che non dovete assolutamente perdervi se cercate una storia profonda, angosciante e molto, molto disturbante.
Una storia alla King, insomma!
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Scheda libro
Titolo: Shining
Autore: Stephen King
Anno di pubblicazione: 1977
Casa editrice: Bompiani
Numero pagine: 430
Voto finale: 5/5