Donato Carrisi è un personaggione: sono riuscita ad andare lo scorso novembre alla presentazione della sua ultima opera “La casa delle luci” e sono rimasta sconvolta.

Nessun giornalista o pseudo tale che gli poneva le solite domande trite e ritrite ma è stato proprio lui a prendere il microfono, e la scena, per fare un monologo sulla base di alcune slide che partivano da qualche spunto (come ad esempio il caso della sparizione di Angela Celentano oppure l’entropia dell’universo) per arrivare a raccontare, senza spoiler, il suo libro, la sua poetica e l’amore per il proprio lavoro.


Donato Carrisi
Carrisi ha avuto, qualche anno fa, l’occasione di presentare un programma in Rai ed è una persona molto carismatica che io apprezzo moltissimo.

Ho voluto, perciò, riscoprire le sue opere partendo dalla prima, “Il suggeritore”, uscita nel lontano 2009 e che lo ha consacrato al successo.

 

Un po’ di trama

Goran Gavila è a capo di una task force che, in un luogo imprecisato nel mondo, lotta contro i serial killer. Goran è un criminologo, quindi, un civile, ma gode della massima stima dei suoi collaboratori che hanno imparato a conoscere le sue intuizioni e stranezze e portano ogni giorno avanti le indagini con passione e dedizione.

La squadra è alle prese con un nuovo caso: il serial killer, che è stato soprannominato Albert, sta mietendo vittime tra le bambine della zona, ne sono già sparite sei, lasciando le famiglie nell’angoscia più terribile.

La sesta vittima, però, non ha ancora un nome e per questo viene chiamata nella squadra Mila Vasquez, una poliziotta molto sveglia e specializzata nel ritrovamento di bambini scomparsi.

Ma il disegno del serial killer non si ferma con l’uccisione delle bambine, Albert ha deciso di giocare con Goran e gli altri la partita più machiavellica della storia del crimine e non c’è tempo da perdere per salvare la bambina sconosciuta, unica vittima ancora in vita dell’assassino.

Il tempo stringe e nulla è scontato, nemmeno la lealtà e l’onestà dei compagni di squadra.

Un po’ di opinioni random…

Sono rimasta totalmente avvinta dalla trama de “Il suggeritore” ma non lo definirei un thrillerazzo convenzionale perché i personaggi vengono presentati a tutto tondo e Carrisi dimostra una grandissima attenzione per l’introspezione e l’analisi psicologica.

Mila Vasquez mi ha colto davvero di sorpresa: all’inizio l’ho detestata, a causa di tutti i suoi timori nei confronti degli estranei e dei sentimenti, poi, ha avuto una crescita pagina dopo pagina e me ne sono innamorata. La sua corazza di agente speciale duro e puro pian piano si sgretola e, alla fine, si vengono a scoprire cose del suo passato che permettono di capire i motivi che la spingono ad essere così fredda e razionale.

Donato Carrisi

Goran, invece, è stata la mia più grande delusione: non farò spoiler, però, la sua discesa verso gli inferi è davvero inaspettata poiché fin dall’inizio del romanzo ero convinta che la serie dedicata al Suggeritore fosse incentrata tutta su di lui e, invece, ahimé, mi sbagliavo ma è stato bellissimo peccare di ingenuità e venire ricapultata nella triste realtà dei fatti e delle miserie della vita dall’autore stesso.

Pochi personaggi ma tutti mirabilmente descritti, scavati nel profondo, compresa la crudele Sarah Rosa che tanto indispettiva Mila e che, poi, si rivelerà pronta a tutto per proteggere chi ama.

I colpi di scena, come ho già ampiamente detto, non mancano ed è forse questo il primo thriller con protagonista un suggeritore, ossia, un criminale, forse ancora più efferato degli altri, che si limita a suggerire, per l’appunto, delitti, trovando estrema soddisfazione semplicemente nello spingere il prossimo a commettere atrocità.

Idea, secondo me, geniale e che, sinceramente, pur avendo letto molti romanzi del genere, non ho mai ritrovato.

Qualche peccatuccio di inverosimiglianza in certi fatti, qualche frase meno poetica ma più standardizzata ma nel complesso Carrisi come opera prima ha sfornato un vero capolavoro thriller.

E non solo gli eventi sono incalzanti ma il narratore è capace di insegnare in maniera precisa il mestiere di profiler lasciando qui e lì indicazioni tecniche su come capire un criminale, chi sono i serial killer, dati statistici molto interessanti e moltissimi dettagli su come viene svolta un’indagine vera e propria: io che sono una profiler mancata ho letteralmente adorato queste parti, ritenendole il vero quid mancante, per esempio, nei libri di Lars Kepler oppure Jo Nesbo.

Per me, quindi, “Il suggeritore” è un’opera accattivante e di grandissimo intrattenimento: appena finito, sono corsa in biblioteca a chiedere in prestito il secondo volume del ciclo dedicato a Mila, ossia, “L’ipotesi del male”.

Porterò sempre qui, nel mio spazio, la recensione anche di questo romanzo, forse dopo la #stephenkingchallenge metterò in atto anche la #donatocarrisichallenge, chi lo sa!

Il talento spropositato è realtà per tutti e due questi scrittori!

Scheda libro

Titolo: Il suggeritore

Autore: Donato Carrisi

Anno di pubblicazione: 2009

Casa editrice: Longanesi

Numero pagine: 468

Voto finale: 4/5