“Demoni urbani” è il re dei podcast di Nera: uscito nel 2018 si compone ad oggi di 99 episodi, narrati dalla voce di Francesco Migliaccio.
Oggi voglio parlarvi del podcast dei podcast, del Signore Supremo degli ascoltabili , ossia di “Demoni urbani”, il viaggio tra i mostri e i crimini più feroci sullo sfondo di grandi città urbanizzate o meno raccontato dalla voce stupenda di Francesco Migliaccio.
Sarò totalmente di parte perché dal primo ascolto mi sono innamorata di Migliaccio e del modo elegante ma allo stesso tempo vivido che ha di narrare le storie.
Sono storie di sangue, brutte vicende con protagonisti assassini e assassine, terribili serial killer oppure semplicemente stronzi di provincia che finiscono per la loro assenza di etica nel commettere gravi crimini, e vengono giustamente sbattuti in galera (vedi il caso di Valentino Talluto, l’untore dell’HIV).
Ma sono storie che ti entrano sotto pelle per il modo innovativo con cui sono scritte: incursioni del parlato, aggettivi particolari buttati là in un eloquio per lo più normale, avverbi unici e, soprattutto, la volontà di esprimere un proprio giudizio sulla vicenda raccontata.
Non sempre questo giudizio viene a galla in maniera eclatante contro gli assassini ma talvolta è così saettante e corretto che ci offre una visione totalmente nuova del caso: nell’episodio di Elisa Claps, uccisa nel ’93 e ritrovata solo molti anni dopo nel sottotetto di una chiesa di Potenza, la figura dell’omicida Danilo Restivo ne esce davvero male, fatto a pezzi con forza dalla voce roboante di Migliaccio per i suoi appoggi e per tutti coloro che lo hanno protetto negli anni di libertà e finta innocenza; nell’episodio, che ho già citato, di Valentino Talluto, colpevole di aver contagiato consapevolmente con l’HIV molte donne, il profeta Migliaccio scaglia le sue frecce, sottolineando l’incapacità di empatia dell’uomo e la totale assenza di affettività.
Caso diverso, invece, e che mi ritrova totalmente d’accordo, per il mostro di Foligno, il pedofilo dagli occhi tristi e dal passato ancora più desolante che, certo, non viene giustificato, ma al quale si dà almeno la possibilità di una certa comprensione.
Chi scrive per la voce di Migliaccio (e tra tutti gli autori del podcast il mio preferito è Giuseppe Paternò Raddusa) riesce a intensificare la portata del suo talento teatrale con parole nette, scagliate come frecce, scegliendo bene vittime e carnefici.
Il mio episodio preferito è “Come Mato Grosso” che narra la vicenda di due sorelle che assieme ad un’amica decidono di partire per una piccola vacanza al monte Morrone: Silvia, Diana e Tamara. Durante una gita tra le montagne, le tre vennero assalite dal pastore Halivebi Hasani che sparò a due di loro, dopo aver tentato invano di violentarle. L’ultima sopravvissuta, Silvia, ferita, riuscì a scappare e dovette affrontare sette ore di discesa in gravi condizioni per riuscire a trovare un centro abitato e chiedere aiuto. Il ricordo di Silvia Olivetti e della sua vita spezzata, dopo questo racconto, sarà vivo in me per sempre perché quelle tre ragazze, piene di vita, che lavoravano e facevano volontariato per il Mato Grosso, appunto, non dovevano fare quella fine ma dovevano solo poter ridere e divertirsi ascoltando le Spice Girls (correva l’anno 1997).
In quell’episodio viene riportato un discorso della celebre avvocatessa Tina Lagostena Bassi che afferma come sia meglio morire ad uno stupro piuttosto che sopravvivere, in quanto la vita della vittima sarà spezzata per sempre perchè non sarà mai più in grado di ricostruire un rapporto sentimentale sano con le persone e, soprattutto, con gli uomini. Questo discorso ha saputo aprire una crepa in me ed ora, forse, sto ancora più attenta a ciò che faccio sebbene sappia che non dovremmo essere noi donne ad essere in guardia ma dovrebbero, tuttalpiù, insegnare a certe bestie cosa si può e non si può fare.
Non voglio dilungarmi oltre ma credo abbiate capito che questo podcast è la cosa migliore che vi possa capitare nella vita: esce solitamente ogni lunedì sera alle 23 anche se ora la produzione è in pausa, ma tranquilli ciò capita spesso e dopo le storie ritornano più belle che mai!
Non l’ho scoperto alla data di inizio e, quindi, per me è stato ancora più entusiasmante avere quasi tre anni di episodi arretrati da ascoltare: ricordo che venni a sapere dell’esistenza di “Demoni urbani” nell’estate del 2021 e mi sparai tutte le puntate mentre ero in vacanza; una vera goduria che poi si è trasformata in disperazione quando ho scoperto che avrei dovuto aspettare settimana per settimana.
Ah, “Demoni urbani” ha anche una seguitissima pagina FB dove io ho il badge di fan più attiva: offrono sempre anticipazioni sugli episodi e, ovviamente, avvisano delle varie maledette pause, oltre a mostrare la sala di registrazione dove il maestro Migliaccio registra le puntate con la sua voce declamatoria e meravigliosa.
Oltre a questo, il 2 novembre 2021 è uscito anche il bellissimo libro tratto dal podcast “Demoni urbani – I mostri sono tra noi” scritto da Giuseppe Paternò Raddusa ed edito da Sperling & Kupfer: io ve lo consiglio assolutamente, appena è stato possibile il pre-order me lo sono accapparato e l’ho letto con la luce soffusa, tutta sotto le coperte, pronta a provare il terrore e i brividi che mettono queste storie che, oltretutto, erano per la maggior parte inedite.
Ora che sono in pausa, avete tempo di recuperare tutti i 99 episodi (ma dico io, non potevano arrivare a 100 prima di stopparsi??!), avanti forza! Io lo ascolto su Spotify!
Per leggere altre recensioni di podcast, visita la sezione del sito dedicata.
Scheda Podcast
Data di inizio: 9 luglio 2018
Interpretato da: Francesco Migliaccio
Episodi:
- Stretta Bagnera
- Girolimoni
- Un uomo troppo qualunque
- Alta società
- Ludwig
- Femminicidio
- Le avvelenatrici
- Ho amato una sola ed unica volta
- A.M.S.
- La belva di via San Gregorio
- Uomini che odiano le donne
- Quando spunta la luna a Marechiaro
- Il mostro di Firenze
- L’uomo senza volto: il killer di Udine
- Soap Opera
- L’infanzia umiliata del serial killer
- Il mostro a due teste
- L’angelo sterminatore
- Eros e Thanatos
- Occhi chiari, occhi tristi: il mostro di Foligno
- Il mostro di Padova
- La iena di San Giorgio
- Il vampiro di Bergamo
- In nomine Satan
- You’ll never walk alone – Halloween edition
- Funny Games
- La mattanza di Vercelli
- La repubblica di Rosa e Olindo
- Il mostro di Marsala
- I misteri di Alleghe
- Mille Bolle
- Bisogna fucilarli qui
- Dandy dei miserabili
- Arbus senza ritorno
- Il Travoltino della Val Polcevera
- Odio le vecchiette
- Demoni inutili
- Olgiata State of Mind
- Catamarano
- La ragazza di corso Venezia
- Gigliola dai Mille Giorni
- Casa e Chiesa
- ‘I ziti: una storia queer
- Amiche del cuore
- Vincenzo del West
- Come Mato Grosso
- Dolce Vita
- Avere sedici anni
- Il Martirio
- Xmas edition: Natale a Covina
- Harakiri 3.0
- Avremo sempre Avetrana
- La caduta agli inferi
- 1 Luka 2 Kittens
- Un taxi per l’inferno
- Alcol e fiammifero
- Nel corpo di mia madre
- Chernaya Pravda
- Toole, lo conosci Lucas?
- I diavoli di Cromwell Street
- La cura del curaro
- Pianeta Jonestown
- Circe Squad
- Le streghe di Nagyrév
- Campanelle
- Lo sciamano
- Un lavoro tossico
- La felicità degli altri
- Il corpo dei maschi
- Nuovo cinema sovietico
- Goyo
- Otaku
- Mea Lus
- Per Elisa
- Parlami d’amore, Valentino
- Il salvatore di anime
- Come fosse una bambola
- Io non voglio morire
- Autoricambi Shen
- Vodka e martello
- Scream some more, baby
- Pogo il clown
- La signora di Montenapo
- Un posto tranquillo
- Re degli Incel
- Chiamatemi Yvette
- La moglie
- Sorelle per sempre
- L’uomo che cade
- Modelle che sparano
- Io e lei
- Loro è il regno dei cieli
- Acque calme
- Un metro e trenta di statura
- Il figlio del peccato
- Manchi tu nell’aria
- Pensione Tamara
- La perfezione non esiste
- La ragazza del secolo
Libro tratto dal podcast: Demoni Urbani – I mostri sono tra noi, edito da Sperling & Kupfer, scritto da Giuseppe Paternò Raddusa
VOTO: 5/5